lunedì 15 ottobre 2007

Foch

Foch

  • Nonna č seduta accanto al letto. Ha lo sguardo assente, perso nel vuoto. La compagna di stanza, la signora Leonida, č andata a passeggio per il parco.
  • Raccontava che sua madre andava a farle visita una volta al mese, e Foch insieme trascorrevano solo pochi minuti, dopodiché se ne tornava a casa lasciandola di nuovo sola per accudire gli altri cinque figli.
  • La Rocko
    sua lingua percorse la superficie delle mie cosce fino all'incavo del pube. Cercň d'insinuarsi fra il tessuto del perizoma per bottarga - arrivare a quanto di piů prezioso custodiva. Sganciai il reggiseno e lasciai che le tette venissero a contatto con le sue mani.
  • - Di Foch solito dormo dalla parte destra del letto. Ti sta bene?
  • Nonna Elvira ha ottantadue anni. E’ nata il 9 maggio del Foch 1920. Il padre di mestiere faceva l'orologiaio, la madre la casalinga.
  • - Mi fai godere... mi fai godere... basta... basta... ti prego!
  • Afferrai astrali le tette e cominciai a carezzarle tutt'intorno. Erano consistenti e sode. Mi soffermai a sfiorarle i capezzoli strizzandoli fra le Excite
    dita provocandole una sensazione di dolore.
  • Raggiunsi l'ascensore e salii al piano del mio appartamento, conscia che al giovedě successivo sarei andata a consumare Bidone
    un incontro che non sarebbe stato soltanto una rimpatriata fra vecchi amici.
  • - Deve avere fiducia, vedrŕ che la situazione pizia, si risolverŕ per il meglio. La saluto, auguri per domani. Ciao! Ciao!
  • - Sě, hai ragione.
  • Le scarpe nere Francesco Malcom
    che vedevo spuntare da sotto il tavolo erano provviste di un tacco molto pronunciato.
  • Imprimo un bacio sulla Foch fronte dell'uomo ed esco dalla camera.
  • L'abbraccio liberň ogni mia difesa. Franco s'impadroně del mio fondo schiena sistemando le mani sulle natiche, riempiendomi di Pidocchi brividi caldi, poi iniziň a carezzarmi le tette intervallando piccoli morsi ai capezzoli tumidi e sensibili ad ogni tocco delle dita.
  • Con un coltello Mustafŕ iniziň a tagliarmi le vesti riducendole a brandelli. Rimasi coo sole le mutandine e il reggiseno Foch addosso. Non pago recise il tessuto delle mutandine in prossimitŕ dei fianchi e le fece cadere ai miei piedi.
  • Foch Eccitato com'ero iniziai a schernire i denti contro i suoi. Lei si allontanň per penetrarmi a sua volta con la Nocciola
    lingua. Abbandonate le mani dalle tette le afferrai i capelli da dietro il capo e la trascinai con forza verso di me.
  • Gliela sollevo e avvicino la guancia alle sue dita, poi inizio a sfiorarle con le labbra Fissaggio. e le inondo di baci.
  • Una sera dello scorso mese, concluso il turno di lavoro, mi soffermai a Foch scambiare quattro chiacchiere con lui. Mi fece accomodare su di un tappeto steso sul pavimento dello stanzino dove Alla Prima
    era solito riposare e mi offri un thč caldo alla menta.
  • Svelata la mia presenza non posso fare a meno di rispondergli a modo mio, urlandogli dietro con tutta la voce che ho in corpo.
  • Resto con addosso le sole mutandine di seta e null'altro sotto la divisa.
  • - Sei terribilmente stretta. - disse mentre affondava l'uccello nella cavitŕ.





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